Ordini costantiniani e principi bizantini...

La Casa Imperiale Tomassini Paternò Leopardi, per assoluta chiarezza di comunicazione, per sincero rispetto nei confronti degli altri legittimi Ordini Costantiniani cattolici “borbonici” (delle linee di Parma, Napoli e Spagna) e “ortodossi” (delle dinastie Cantacuzene di Bisanzio e Obrenovic di Serbia, della Casa Reale di Epiro e della Metropolia di Aquileia e Milano), ma anche per differenziarsi da altre associazioni omonime "meno serie" o non cristiane, ha annunciato che rinuncerà alla futura concessione del proprio storico ordine dinastico di collazione familiare denominato "Ordine Imperiale Costantiniano di San Giorgio". Di seguito, pubblichiamo articolo indipendente che, pur non rappresentando in toto il nostro pensiero, troviamo essere interessante e indicativo della situazione.

 

In materia genealogica e nobiliare, non essendoci più la Consulta Araldica del Regno, ognuno può avere le sue idee ed interpretazioni in merito, ma esistono dati storici oggettivi ed inoppugnabili. In Italia, vi sono diversi ordini cavallereschi cristiani denominati “costantiniani di San Giorgio”: solo tre sono ufficialmente riconosciuti sia dallo Stato del Vaticano che dalla Repubblica Italiana, ovvero quelli di collazione dei tre rami della famiglia principesca sovrana dei Borbone (obbedienze di Parma, di Napoli-Due Sicilie e di Spagna). A questi si può aggiungere quello, altrettanto legittimo e legalmente riconosciuto, conferito dal Patriarca della Chiesa Ortodossa autocefala di Aquileia (Evloghios I). Poi vi è l’intricato mondo dei pretendenti al trono imperiale di Costantinopoli, una vasta zona grigia dove si trovano principi e ordini autentici, sedicenti e completamente fasulli. Certamente i più discutibili sono l’autoproclamatosi Erminio La Bruna ed i due nominati eredi dal già discusso Marziano Lavarello: Antonio Tiberio Dobrynia e Luigi Maria Picco, entrambi molto attivi nella commercializzazione di titoli, medaglie e mantelli. Casi a parte sono i Despoti di Nicea, i Navigaiosi di Lemnos ed i Pozzi Sacchi di Santa Sofia di Epiro che hanno certamente qualche valenza storica e giuridica, oltre che il riconoscimento di diverse autorità religiose ortodosse. A questi possiamo certamente aggiungere la principessa Liliana De Curtis Focas Gagliardi, figlia di Totò, e l'avvocato Alessio Ferrari, galantuomo di Roma, che ha aggiunto il cognome Angelo Comneno della madre. Ma in Italia, vi sono cinque autentici principi bizantini, discendenti diretti delle famiglie imperiali che potrebbero veramente dirsi eredi al trono di Costantinopoli: il prof. Roberto Comneno d'Otranto a Milano, Stefan Cernetic del Montenegro a Torino, l'arch. Neri Ginanneschi Comneno Stephanopoli a Firenze, il prof. Pietro Paleologo Mastrogiovanni a Salerno e Francesco Vassallo Paleologo a Palermo. Di questi, l'unico a mantenere viva la tradizione di famiglia è Stefan Cernetic, attivo in diverse iniziative culturali e sociali, in particolare con la Protezione Civile internazionale e nel dialogo ecumenico cristiano fra la Chiesa Cattolica e quella Ortodossa. (Prof.Ignazio Melissenda)

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