Leopardi di Costantinopoli: 1500 anni di storia cristiana...





Pistoia, 28 Ottobre 2018, presso la Cappella Imperiale del Monastero di San Serafino di Sarov, l’Augusta Casa Imperiale Heracliana Giustinianea Tomassini Paternò Leopardi di Costantinopoli intronizza il nuovo erede al suo trono, mediante cerimonia liturgico-rituale officiata dalla Chiesa Greco Ortodossa Tradizionale. La Casa Imperiale, come ben si nota, affonda le radici delle sue tradizioni nell’Impero Romano d’Oriente e nel Cristianesimo, in special modo ortodosso. Esplicando il significato storico-spirituale connesso alla sua denominazione, essa abbraccia passato e futuro, tradizioni e progresso – non inteso come deriva libertina bensì conseguenza dei millenari valori portati avanti con coerenza e coraggio- nonché, simbolicamente, Oriente e Occidente. Costantinopoli, difatti, deriva etimologicamente dal nome dell’Imperatore Costantino I – detto “Il Grande”- che, riedificando ed espandendo l’antica città di Bisanzio, nell’intento di realizzare la Nova Roma, la costituì seconda capitale dell’Impero Romano, fornendola di un senato e di uffici simili a quelli di Roma. Costantinopoli venne inaugurata nell’anno 330 d.c. e rimase, dal 395 d.c. – anno di scissione dell’Impero Romano - fino al 1453 – anno della caduta ad opera dell’Impero Ottomano, capitale dell’Impero Bizantino. Il significato spirituale e simbolico connesso a Costantinopoli, pur essendo la capitale di un impero a prevalente cultura greco-orientale e meno latino-romana, è invece di elevata caratura onorifica anche per il nostro Occidente perché, nel nome delle nostre tradizioni cristiane, dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.c., la città brillò per quasi mille anni, nel nome di Costantino “Il Grande”, colui che con l’Editto di Milano del 313 d.c. concesse non solo la libertà religiosa – ponendo fine alle persecuzioni dei cristiani primordiali- ma si convertì egli stesso alla nuova religione del Cristo che, dopo la morte di Costantino- avvenuta nel 337 d.c., divenne, per l’appunto, culto ufficiale dell’Impero Romano, con l’editto di Tessalonica del 380 d.c. ad opera degli Imperatori Graziano, Teodosio I e Valentiniano II. L’Impero Romano d’Oriente ebbe diverse dinastie, inizialmente più vicine ai costumi latini, per finire gradualmente più vicine ai costumi e alla cultura greca. La Casa Imperiale Tomassini Paternò Leopardi di Costantinopoli si definisce Giustinianea, dal nome della dinastia latina che imperò dal 518 d.c al 602 d.c, regalando alla storia uomini dal calibro di Flavio Pietro Sabbazio Giustiniano – in latino Flavius Petrus Sabbatius Iustinianus - detto Giustiniano I. Per mezzo di egli il suo Impero registrò, anche se in modalità non durevoli, la massima espansione, conquistando Italia, Nordafrica e sud della Spagna, avvicinandosi per la prima e unica volta alla grandezza territoriale dell’Impero Romano, così com’era negli antichi e aulici tempi. La Casa Imperiale si definisce, parimenti, anche Heracliana, dal nome della dinastia imperiale di costumi greci che gemmò dall’imperatore Eraclio I e che governò Costantinopoli e il suo Impero nel periodo dal 610 d.c. al 695 d.c.  La Casa Imperiale, abbracciando or dunque sia la cultura greca che quella latina, va a creare un ponte spirituale ed ideologico tra Oriente e Occidente e, portando avanti, non solo filosoficamente e culturalmente ma anche geneticamente, le dinastie imperiali di Bisanzio, si erge a continuum spirituale dell’Impero Romano cristiano d’Oriente. 

A tal uopo, la cerimonia del 28 Ottobre 2018 è stata dedicata e svolta per intronizzare la nuova Altezza Imperiale della Casa, ascrivibile al successore simbolico dell’Impero materialmente caduto nel 1453. La cerimonia è stata tenuta nella pocanzi menzionata Cappella Imperiale del Monastero di San Serafino di Sarov, santo tanto caro agli ortodossi e tra i più popolari della nazione Russia. La cerimonia liturgica, avvenuta per lo più in forma cantata, è stata officiata da Sua Eminenza il Vescovo Silvano Livi, Esarca d’Italia della Chiesa Greco Ortodossa Tradizionale, Cappellano della Casa Imperiale e dei suoi Ordini Dinastici, Duca di Pistoia, Tizzana e Carmignano. I padrini della cerimonia sono stati SE Sua Grazia il Duca Francesco Paolo Scarciolla del Gavatino di Torre Spagnola, Principe di Psiria e di Santa Anatolia, Marchese del Gavatino e di San Teotonio, Arconte Paladino del Palazzo imperiale di Costantinopoli, SE Arconte Cesare Vernarecci, Conte di Fossombrone dei Principi d’Anjou della Verna e S.E. Arconte Enzo Modulo Morosini, Conte di Risicalla e Sant’Anna Morosina. Gli ospiti d’onore SE il Barone Don Michele Maria Biallo d’Avola Calattuvo, Conte di Serrano, Akrita, il Cav. Dott. Gianfranco Maria Guerra e SE il Conte Massimo Paltrinieri di Carpi, Akrita. L’Arconte Roberto Jonghi Lavarini, Barone di Walser Freiherr von Urnavas, primo consigliere ,ha assolto la funzione di cerimoniere, mentre il Barone Pierpaolo Longo ha assolto il ruolo di aiuto cerimoniere. L’erede al trono della Casa Imperiale – e al trono simbolico/spirituale dell’Impero Romano d’Oriente – è il Conte Ezra Annibale Theo Paterniano Foscari Widmann Rezzonico (che vanta, fra i suoi antenati il Doge Francesco Foscari di Venezia e Papa Clemente XIII Rezzonico).  "Radici profonde, valori solidi, idee chiare, grandi umanità, semplicità e simpatia unite a forza, coraggio e determinazione". Così viene definito SAI – Sua Altezza Imperiale – Ezra, ufficialmente riconosciuto, battezzato con i nomi di Basilio Heraclio Giustiniano, unto, elevato, intronizzato e benedetto come Principe Porfirogenito, Capo della Casa Imperiale Heracliana Giustinianea Tomassini Paternò Leopardi di Costantinopoli e Gran Maestro degli Ordini internazionali cavallereschi dinastici di legittima collazione privata. 
  


Egli vanta, tra l’altro, diversi titoli nobiliari, araldici e cavallereschi, di seguito riportati. Nobile Dogato e Patrizio Veneto (da SAS Francesco Foscari, 65° Doge di Venezia), Conte di Noventa, Zellarino e San Bruson. Nobile di Carinzia e del Sacro Romano Impero (Widmann), Barone di San Paterniano, Somareg e del SRI, Conte di Ortenburgo e del SRI. Signore della Torre di Rezzonico e Nobile di Como (Rezzonico), Nobile dei Baroni e dei Principi del Sacro Romano Impero, Patrizio Romano e Conte del Sacro Palazzo Lateranense (da SS Papa Clemente XIII). Capo della Dinastia Imperiale Heracliana Giustinianea dei Principi Tomassini Paternò Leopardi di Costantinopoli. Erede al Trono del Sacro Romano Impero d’Oriente (succeduto alla zio materno SAI Don Hugo Josè). Riconosciuto come principe erede e capo della Casa Imperiale da diverse legittime confessioni cristiane: Chiesa Greco Ortodossa Tradizionale Paleoimerologhita (Chiesa Ufficiale di appartenenza del Principe Ezra), Chiesa Siro Bizantina di Antiochia, Chiesa Copta d’Egitto, Chiesa Autocefala Ortodossa Ucraina, Chiesa Apostolica Episcopale. Riconosciuto Cugino dalle fraterne dinastie bizantine Amoroso d’Aragona, Capone Nemagna Paleologo, Lascaris Ventimiglia Valperga Sammartino; e dalla famiglie già sovrane Cabrera Rurikovich, Galitzine Gediminides di Lituania, e Polanie Patrikios di Biellorussia. Principe di Baronovichy e Duca di Slonim. Gran Maestro degli Ordini Dinastici di Collazione, Sacro Imperiale Ordine di San Costantino il Grande e San Giorgio Megalomartire, Ordine Imperiale Nobiliare della Corona Heracliana di Costantinopoli e Ordine Imperiale Militare della Guardia d’Onore di Santa Sophia.

Cavaliere di Collare o Gran Croce di Giustizia dei seguenti ordini: Ordine dei Cavalieri di Santa Caterina del Sinai.  Sacro Sovrano Imperiale Ordine della Milizia Aurata d’Oriente. Ordine Internazionale della Legione dell’Immacolata.  Ordine di San Huberto di Lorena e del Barrois.  Serenissimo Militare e Nobiliare Ordine di San Marco.  Ordine Militare San Giovanni d’Acri e San Tommaso. Ordine Militare e Ospedaliero di Santa Maria di Betlemme.  Ordine del Cingolo Militare Dinastico d’Amorio. Sacro Imperiale Ordine Nemagnico di Santo Stefano.  Ordine Sovrano della Corone di Spine. Ordine del Leone e della Croce Nera del Fezzan. Ordine Bizantino di Leo V l’Armeno.  Ordine della Croce d’Oro di Miensk.  Ordine dell’Aquila Romana.

Alla solenne cerimonia religiosa cantata, durata quattro ore, hanno partecipato, oltre a parenti ed amici, numerose autorità, nonché delegazioni ufficiali della Chiesa Russa Ortodossa del Patriarcato di Mosca e della Unione della Nobiltà Bizantina. Presente, naturalmente, la consorte di S.A.I. Ezra Annibale Theo Paterniano Foscari Widmann Rezzonico , la Contessa Donna Maddalena (nata Nobile Messina di Milazzo), ora Principessa di Scilla e Cariddi, con le due figlie Contessine, Mara Delia e Anna Rachele, ora Duchessine, rispettivamente di Campofilone e Torre di Palme. Nella gestione di questo importante patrimonio culturale, spirituale, araldico e cavalleresco, S.A.I. Ezra Annibale Theo Paterniano Foscari Widmann Rezzonico sarà affiancato dal carissimo e fedelissimo primo cugino, SAI il Principe Piero Remo Maria Caputo (da parte materna Tomassini Paternò Leopardi). Gran Collare e Gran Cancelliere degli Ordini Dinastici Imperiali di legittima collazione privata della Famiglia, quali l’Ordine Costantiniano di San Giorgio, l’Ordine Imperiale Nobiliare della Corona Heracliana di Costantinopoli e l’Ordine Imperiale Militare della Guardia d’Onore di Santa Sophia, ufficialmente riconosciuti come soggetti di diritto internazionale da Grecia, Cipro, Malta e Stati Uniti, sotto l’alta protezione spirituale della Santa Chiesa Greco Ortodossa Tradizionale.

Fra i presenti alle cerimonia e gli insigniti degli ordini cavallereschi segnaliamo: la Duchessa Alessandra Moneta Caglio Monneret de Villard, il Duca Costantino Agelasto Sevastopoli, il Marchese Fabio Guasticchi di Cres, il Conte Michele Biallo di Avola Callattuvo e Serrano,Akrita dI Casal Serrano, il Conte Brunello Hennig Castellano di Malo, il Conte Alessandro Segni Bocchia di San Lorenzo, il Conte Massimo Paltrinieri di Carpi,Akrita, il Barone Fabrizio, Druda di Selvapiana, il Barone Salvatore Lupo Migliaccio di San Felice, il Barone Antonio Rossano di Rossano Calabro,Akrita di Cittanova ,il Barone Diego Spanò Mazzacuva dei Tre Mulini, il NH Avvocato Marco Ganassini dei Conti di Camerati, S.E. Zaganelli Giancarlo Armando, Duca di Andrianopolis, autorità civili, militari ed ecclesiastiche, numerosi appartenenti alle Forze dell’Ordine, alle Forze Armate ed alla Protezione Civile.  Contemporaneamente alla cerimonia sono giunti i saluti, gli auguri e i riconoscimenti ufficiali della Chiesa Siro Bizantina di Antiochia, della Chiesa Copta d’Egitto (che già riconoscevano lo zio SAI Don Hugo Josè), nonché quello della Unione della Nobiltà Bizantina, fondazione di diritto internazionale con sede a Mosca -riconosciuta anche dal Patriarcato Ecumenico Ortodosso di Costantinopoli- e presieduta da SAI il Principe Vladimir Cantacuzene. 

La tranquillità del luogo, immerso nelle zone di campagna di Pistoia, la incommensurabile bellezza artistica e spirituale della Cappella, la preparazione teologica e rituale degli officianti, uniti allo spirito profondamente ecumenico di tutti i partecipanti, - di religione cristiana sia cattolico-romana che greco-ortodossa – e all’inestimabile valore simbolico del trono della Casa Imperiale, hanno consentito un alto tenore religioso e nobiliare della cerimonia liturgica, nel nome e nel segno dei valori cavallereschi, cristiani e imperiali, lasciando un’esperienza unica nel cuore di tutti gli ospiti e gli invitati che, nel nome delle tradizioni che da sempre ci contraddistinguono e per sempre ci contraddistingueranno, conserveranno di certo un ricordo indelebile della giornata. L’incontro si è concluso, dopo un’agape fraterna con diversi brindisi rituali, come da tradizione dei vari Ordini presenti, con la cerimonia di Concessione dei Titoli Nobiliari e Cavallereschi a cui ha provveduto il Cerimoniere Arconte Roberto Jonghi Lavarini, Barone di Walser Freiherr von Urnavas, primo consigliere ,a diversi ospiti presenti, con l’allocuzione dello stesso barone “nero”, e la Benedizione delle Insegne e degli Insigniti , con consegna di Medaglie, crest  e Diplomi. SAI il Principe Ezra, ha già ordinato la riorganizzazione delle storiche istituzioni della Casa Imperiale e degli ordini cavallereschi di collazione, tra cui la necessaria revisione ed aggiornamento dei loro statuti). Il Principe Porfirogenito, benedetto dagli auspici della Santa Chiesa Greco Ortodossa Tradizionale e con sè la vocazione della propria missione, ha già deciso di dedicare le future opere di raccolta fondi della Casa Imperiale, per la sistemazione del tetto della Cappella Imperiale del Monastero Ortodosso di Pistoia e per offrire un concreto sostegno economico alle milizie armate volontarie cristiane che difendono le chiese ed i villaggi delle martoriate comunità di Siria ed Egitto. Uomini dal calibro intellettuale e morale quali SAI il Principe Ezra e SAI il Principe Piero, nonché i membri e gli amici dell’Augusta Casa Imperiale Heracliana Giustinianea Tomassini Paternò Leopardi di Costantinopoli rappresentano un luminare prezioso per le tenebre di questo mondo. In un’epoca globalizzata e globalizzante, in cui perdita di valori e derive libertine minano la libertà collettiva e il buon costume, affondare il proprio spirito nelle radici delle nostre tradizioni può far brillare quella luce interiore che, sulla base delle esperienze, delle opere nobili e dei sacrifici dei nostri avi, accende, come fiamma ardente, il nostro presente all'insegna del futuro ma senza mai relegare all'oblio i valori, le tradizioni e i ricordi del nostro passato.

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